Pochi giorni fa vi ho invitati a fare una passeggiata nella Sanità, facendovi accompagnare in una delle belle visite guidate organizzate dalle associazioni che operano nel quartiere e fermandovi a mangiare una pizza da Concettina ai Tre Santi.
Ora voglio darvi un altro piccolo incoraggiamento. Perché là, a pochi metri e qualche numero civico dalla pizzeria di Ciro Oliva, continuando a discendere la via Arena della Sanità, una pasticceria che ha più o meno un secolo s’è inventata un dolce nuovo nuovo che con l’esuberante tradizione pasticciera della città non ha nulla a che fare.
Al massimo può ricordare (per la forma e l’impasto) le palline che compongono un classico della rosticceria partenopea: il Danubio salato.
La pasticceria si chiama Poppella e il dolce ha il poetico nome, assai invitante, di Fiocco di Neve.
È una piccola sfera di pasta brioche – diametro circa 6 centimetri: due bocconi – soffice ed elastica, il cui interno è occupato quasi completamente da un bianco ripieno, spumoso e non troppo dolce.
– Cosa c’è dentro?- Ho chiesto.
– Una crema al latte.
– Sì, ma che crema? Composta da cosa?
– Una crema al latte.
Ho ritenuto di non dovermi spingere più in là con le pressioni, preso atto della reticenza, e che fosse meglio riservare qualche considerazione alla fase post assaggio.
L’assaggio mi ha detto, più o meno:
Caspita, è delicato, questo fiocco di neve.
Morbido. La pasta è elastica ma cedevole, e davvero sottile. Tutto è nel ripieno.
Ullallà. La crema è davvero aerata, leggera. E sa di latte.
Nella crema dev’esserci della ricotta. Ma non moltissima.
L’assaggio ha richiesto un secondo assaggio per approfondire. Il dovere innanzi tutto. E la reiterazione mi ha confermato la piacevole sensazione di candida freschezza (mi si perdoni la sinestesia, ma è proprio questa l’idea che dà: un rinfrescante biancore, come quello di un fiocco di neve, appunto).
Una critica, dopo tutto ciò, è d’uopo.
Perché la cosa che mi ha comunicato immediatamente il naso, ben prima che intervenisse il palato, è stata: ahia, sento odore di vanillina.
Poi mi sono fatta l’idea, dopo aver dato una scrupolosa spolverata al dolce per scacciarne lo zucchero di superficie, che fosse proprio quest’ultimo il colpevole. Vanillinato. E che senza di lui la brutta impressione svanisse.
Ecco: meglio sostituirlo con uno zucchero a velo privo di aromi. Sempre che io abbia ragione, e il senso del gusto non mi abbia tradito.
A volte basta così poco.
Il Fiocco di Neve, che sta già conquistandosi un posto d’onore su molte tavole, merita questa piccola, ma non insignificante, attenzione.
Pasticceria Poppella,
Via Arena della Sanità, 24, 80137 Napoli
Telefono: 081 455309