Un ragazzo di Cetara il mare se lo porta dietro ovunque vada. Non che si sia allontanato molto, il giovane Salvatore Avallone: ha fatto qualche chilometro verso l’interno per mettere radici a Baronissi, a un passo da Mercato San Severino e a due da Salerno, e aprire Cetaria, il suo piccolo sogno gastronomico che il mare lo annuncia fin dal nome.
Di terra, nel menu del ristorante, ce n’è, ma ce n’è poca. Per il resto il pesce si associa con verdure e profumi, in una scelta di semplicità e freschezza ben chiara. Si parte da una bella materia prima e la si elabora poco, con mano gentile, cercando l’originalità solo a tratti ma senza eccedere, incrociando la classicità con una modernità che significa soprattutto leggerezza, cotture brevi o nessuna cottura.
In sintesi, il modo di preparare il pesce che preferisco. Quello che non lo penalizza e non lo nasconde.
Il locale è luminoso e gradevole, con un bel sottofondo di musica beatlesiana che per me costituisce un valore aggiunto. La cortesia in sala è simpatica e mai fredda. L’apparecchiatura è minimalista come vogliono le tendenze odierne. Presidi Slow Food e prodotti campani DOP e IGP costellano il menu.
Morbide e deliziose le capesante scottate, freschissimo il crudo di seppie marinate in aceto con zucchine croccanti e menta. Un po’ troppa abbondanza (nelle dimensioni e quindi nel numero) nelle rustiche polpette di fagioli di Controne e alici.
Ottimi gli spaghettoni alla colatura di alici (può un cetarese rinunciare al suo ingrediente – feticcio?) con datterini gialli e nocciole di Giffoni.
Da mettere a punto, invece, il riso venere con tartare di gamberi, zucchine fritte e spuma di parmigiano, in cui il fritto sacrifica un poco il gambero crudo.
Nei cubetti di tonno scottati ritorna un’abbondanza che forse impedirà ad alcuni recensori di TripAdvisor, quelli che guardano solo alla quantità, di lamentarsi delle porzioni, ma impedisce a me di finirli, ed è un peccato: cotti il giusto, con la piacevolezza dei fiocchi di sale e la scarola alle alici che li accompagna, meriterebbero di essere provati a stomaco vuoto e appetito intatto.
Il crudo, di norma tra gli antipasti ma qui chiesto, da noi, come secondo, è sontuoso. Crostacei, tonno, alici, seppia.
Vengono proposti tre menu degustazione: 5 portate di terra a 27 euro, 7 portate di mare a 37, e la libera proposta dello chef, al buio, di 10 portate, a 47 euro.
Un rapporto qualità/prezzo dal richiamo potente.
Cetaria
Piazza della Repubblica, 9
84081 Baronissi (SA)
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