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MAGNA: la ricchezza della gastronomia napoletana in una mostra

Piccola ma originale, MAGNA (Mostra Agroalimentare Napoletana) è un’iniziativa unica nel suo genere che prova a mettere in fila tradizioni, usi e caratteri della cultura alimentare partenopea partendo dal seme per arrivare alla tavola.

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I prodotti della terra e del mare; le creazioni degli artigiani, dalla pasta ai salumi; il vino. E i mercati, ancora vivi, come il piccolo commercio di quartiere, per fortuna, a dispetto dei mega centri commerciali del cibo che sono come una notte in cui tutte le vacche sono nere. E poi la cucina, la sovrabbondante tradizione della tavola con i suoi piatti-simbolo conosciuti in mezzo mondo ma anche le più umili minestre, le più quotidiane polpette o parmigiane. E ancora il cibo nella rappresentazione artistica, e infine l’oggi, in cui si rischia di perdere l’abitudine al buono e al locale per uniformarsi alle cattive abitudini indotte dall’industria e dalla fretta, allontanandosi da quell’aureo modello che è la dieta mediterranea, antichissimo e riscoperto, come – diciamolo – l’acqua calda, perché invitare un figlio del Mediterraneo a mangiare alla mediterranea, come ha sempre fatto, ha del paradossale, eppure finisce per essere necessario.
Questo il percorso di MAGNA, nome che sta, sì, per M(ostra) AG(roalimentare) NA(poletana), ma strizza dichiaratamente l’occhio a magnà, parola che nella lingua napoletana corrisponde al verbo mangiare che però si sostantiva a indicare il cibo in genere, ‘o magnà.

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Antichi ambulanti napoletani: ‘o maccarunaro

È piccola, MAGNA, ma ha dietro un’idea forte che potrebbe forse essere sviluppata: l’idea che l’identità agricola, alimentare e gastronomica di Napoli andrebbe comunicata con energia, con forza, con convinzione, rendendola riconoscibile nel mondo ben oltre quegli emblemi arcinoti (e spesso straziati) che sono la pizza e gli spaghetti.

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Erbe aromatiche e alberi da frutto

E l’idea che anche per noi partenopei urge una riappropriazione, l’acquisizione di una consapevolezza. Perché forse chi troppo ha finisce per non apprezzarlo abbastanza.
La questione dell’alimentazione e del rapporto con il cibo, come ha scritto Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è una questione sociale, morale ma anche una “Questione culturale, affinché il popolo dei Pulcinella possa insegnarci la gioia e il piacere della condivisione e della convivialità e sfugga, a sua volta, al rischio che una fame atavica lo trasformi in ingordo divoratore di porcherie.”

Ideata dall’architetto Marco Capasso e realizzata dall’associazione “Guviden – I semi dell’amore”, MAGNA sarà aperta fino al 10 gennaio 2016 nel magnifico complesso di San Domenico Maggiore e includerà un programma di degustazioni ed eventi in via di definizione.

Al momento è disponibile il calendario degli eventi di ottobre:

Sabato 17:
– Degustazione di formaggi.
– Ore 11,30: I principi dell’agricoltura sostenibile ed il ritorno dei giovani all’agricoltura, con Giuseppe Orefice, presidente Slow Food Campania;  Patrizia Spigno, agronoma; Marialuisa Squitieri, produttrice dell’azienda agricola Madrenatura; Antonietta Melillo, produttrice della cipolla di Alife; Saverio Bifulco, produttore di pomodorini del piennolo del Vesuvio e presidente dell’Associazione Produttori Pomodorino del Piennolo del Vesuvio. Modera Marina Alaimo.

Domenica 18:
– Degustazione di formaggi.
– Ore 11,30: Laboratorio sui formaggi della Campania, mozzarella di bufala (differenze tra zone di produzione), conciato romano, pecorino fresco del Taburno, con Giosuè Rino Silvestro, fiduciario Slow Food Napoli.

Venerdì 23 e Sabato 24:
– Ore 20.00: Showfood… che spettacolo di cibo.
Uno spettacolo che unisce il teatro e la musica all’arte ed al cibo. Un nutrizionista, un cuoco, un sommelier e un musicista con la sua band trascineranno il pubblico alla scoperta di antiche ricette, tradizioni, storie e curiosità.

Sabato 24 e domenica 25:
– Week end del Pomodoro San Marzano DOP e Pomodorino del Piennolo DOP (degustazioni, laboratori e workshop) con dimostrazione di produzione del piennolo.

Sabato 31:
– Degustazioni di torrone e cioccolato
– Ore 11,30: i torroni dei morti nella tradizione napoletana con il pasticciere Sabatino Sirica.

 

La parete dedicata ai menù settimanali in uso nelle case napoletane

La parete dedicata ai menù settimanali in uso nelle case napoletane

MAGNA
Complesso di San Domenico Maggiore
vico San Domenico Maggiore, 18 – Napoli

Informazioni: +39 0810334924
Pagina Facebook
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19
Biglietto intero € 7,00
Biglietto ridotto € 5,00

È possibile prenotare visite guidate
Area ristorazione e shop a cura di Gourmeet

In occasione dei laboratori,  Magna propone un biglietto di ingresso agevolato che prevede, oltre al percorso della mostra, i laboratori in programma, un piatto e un calice di vino preparati da Gourmeet, al costo di 10 euro invece di 15. Per i soci Slow Food interessati solo al percorso della mostra ed al laboratorio, escludendo la degustazione del piatto del giorno con calice di vino, il costo del biglietto è di 5 euro invece di 7 euro.

Informazioni sull'autrice

giovanna esposito

Napoletana, scrivo di cibo dal 2008; ho cominciato con un blog di cucina, Lost in kitchen, poi, dal 2011 al 2016, sono stata tra i redattori del web magazine Gastronomia Mediterranea.
Nel 2015 ho pubblicato per Guido Tommasi Editore il volume "Gli aristopiatti. Storie e ricette della cucina aristocratica italiana", scritto a quattro mani con Lydia Capasso e illustrato da Gianluca Biscalchin. Con la stessa "squadra", ho pubblicato nell'aprile 2017 "Santa Pietanza. Tradizioni e ricette dei santi e delle loro feste". A settembre 2017 è uscito il piccolo ricettario "Pasta al forno", scritto con Lydia Capasso e con fotografie di Virginia Portioli, sempre per i tipi di Guido Tommasi.
Sono maestra assaggiatrice Onaf.

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